STORYTELLER

Poche righe e una storia, per spiegare la filosofia che uso quando parlo in pubblico.

 

Ernst Hans Josef Gombrich è stato uno storico dell’arte austriaco vissuto dal 1909 al 2001. Tra i suoi principali contributi il più importante fu quello di raccontare la storia dell’arte con parole semplici in modo da arrivare a tutti.

Giulio Carlo Argan è stato un critico d’arte e un politico italiano vissuto del 1909 al 1992. Scrisse numerosi libri di storia dell’arte, usando un linguaggio poco figurativo.  Il suo impegno non era destinato a raggiungere un pubblico di larga scala, ma di letterati e studiosi. 

Questo un esempio del loro operato riferito alla stessa opera (La trinità di Masaccio a Santa Maria Novella Fi) per spiegare come sia cambiato nel corso degli anni il modo di spiegare l'opera d'arte in Italia.

GOMBRICH 1984:

La figura mostra una delle prime pitture eseguite con l'aiuto di norme matematiche. E’ la pittura murale di una chiesa fiorentina e rappresenta la Santissima Trinità con la Vergine e san Giovanni ai piedi della Croce e i donatori un anziano mercante e sua moglie inginocchiati all'esterno. L'autore era soprannominato Masaccio, un peggiorativo di Tommaso. [...]Possiamo immaginare lo stupore dei fiorentini quando, rimosso il velo, apparve questa pittura che pareva aver scavato un buco nel muro per mostrare al di là una nuova cappella sepolcrale, secondo il moderno stile di Brunelleschi. Ma forse furono ancor più stupiti della semplicità e grandiosità delle figure che vi erano incorniciate. Delle figure massicce e pesanti[...].


La storia dell'arte raccontata da E.H. Gombrich, Einaudi, Torino, 1984

Masaccio, 1425 affresco - Basilica di S.M. Novella - FI

Fonte Wikipedia.org

ARGAN 1994:

Si vuole che l'architettura della Trinità di Santa Maria Novella sia stata disegnata dal Brunelleschi: in ogni caso, Masaccio l'ha voluta brunelleschiana. Perché? Per coerenza al significato concettuale dell'affresco. Rappresenta la Trinità, il cui simbolo è il triangolo. La composizioneone è rigorosamente inscritta in un triangolo. Ma se il pittore avesse voluto esprimersi per simboli non si sarebbe limitato a implicare il triangolo nella disposizione delle figure. Il simbolo, a cui tanto spesso ricorreva la pittura trecentesca, non interessa Masaccio: lo interessa l’idea e questa non si comunica per simboli ma per chiarissime forme. La Trinità è una idea-dogma: e non c'è dogma senza rivelazione, non c’è rivelazione senza forma. 


La storia dell'arte italiana, Giulio Carlo Argan, Sansoni, Firenze, 1994


Se vogliamo che gli italiani sentano che Masaccio o Caravaggio sono parte della stessa anima, è necessario tornare a parlare come faceva Gombrich, usando parole semplici e comprensibili.

Questa la filosofia che cerco di applicare nei corsi di formazione.

L'esempio è tratto da "Tomaso Montanari - Istruzioni per l'uso del futuro, Minimum fax, Roma 2014"